Non profit

L’esperienza non basta, servono gli Ecm

Tutti gli operatori sanitari dovranno impegnarsi a partecipare a corsi e convegni di aggiornamento.

di Gian Maria Comolli

Sono un?infermiera professionale che non ho ben chiaro la questione Ecm che riguarda tutti gli operatori sanitari. Me la può sintetizzare?

Maria T. (email)

Il termine Ecm significa ?Educazione continua in medicina?. È il progetto elaborato nel 2001 per tutti gli operatori sanitari dalla Commissione nazionale per la formazione continua (cfr. art. 16 ter, del dlgs n. 502/92) che ha definito un percorso tecnico-culturale, evidenziando gli obiettivi da raggiungere, criteri e strumenti per il riconoscimento e la valutazione delle esperienze formative e i crediti che dovranno essere raggiunti mediante la partecipazione a corsi, convegni e seminari nel quinquennio 2002-2006. Medici, infermieri professionali, fisioterapisti, psicologi, farmacisti, assistenti sociali dovranno presentare entro il 31 dicembre 2006, per non essere soggetti a forti sanzioni, 150 crediti Ecm così suddivisi: 10 nel 2002, 20 nel 2003, 30 nel 2004, 40 nel 2005 e 50 nel 2006. La partecipazione ai programmi Ecm di aggiornamento professionale, di formazione permanente e di formazione continua è per gli operatori sanitari non solo un obbligo ma un dovere per mantenere ai massimi livelli la professionalità. Di fronte al rapido e continuo sviluppo delle conoscenze in campo scientifico e all?accrescersi delle innovazioni tecnologiche, l?esperienza lavorativa da sola non basta. In passato, era sufficiente affidarsi all?esperienza. Per evitare di provocare danni causati dall?imperizia, è indispensabile, prima di agire, acquisire aggiornate conoscenze rispondendo così alla richiesta dei cittadini che chiedono operatori attenti, aggiornati e sensibili. Visionando il sito internet specifico del ministero che riporta gli eventi accreditati o in iter di accreditamento si nota che la quasi totalità dei corsi riguarda aspetti tecnici. È difficile trovare enti che facciano proposte con contenuti etico-valoriali; per questo, mi permetto di segnalare due soggetti non profit che organizzano questo tipo di percorsi: a Milano, l?Associazione Pro.Vo e a Roma, l?Istituto Giano (06.77250540). Sarebbe auspicabile che ogni operatore, stilando il proprio piano formativo annuale, dedicasse almeno il 25% dei crediti a discipline etico-umanistiche, ricordando che ogni azione di cura ha sempre un risvolto etico e ha come referente non un semplice cliente ma l?uomo sofferente. L?iniziativa Ecm è positiva e ci auguriamo che continui anche dopo il 2006; un aspetto critico è certo costituito dal problema dei costi. Molti hanno intravisto il grande business forse non conoscendo a sufficienza la particolarità della realtà ospedaliera e soprattutto di colui che dovrebbe essere il centro di tutto: il malato. Il punto L??Educazione continua in medicina? – ovvero i crediti Ecm – fa parte di un progetto del 2001 che si concluderà nel dicembre 2006. Con esso si impone a tutti gli operatori sanitari di partecipare a corsi e convegni di aggiornamento. Un neo di questi è che ce ne sono pochissimi che si occupano degli aspetti etico-umanistici.

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